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La Via Dolorosa degli Arrusi | Stazione 11, ‘Il paradosso’.

LGBT+ History Month Italia | gli arrusi Puglia the Puglia Guys for the Big Gay Puglia Guide.

Sotto il fascismo l’Italia ha vissuto uno dei momenti più bui della sua storia LGBT+ quando centinaia di persone in tutta Italia (quasi esclusivamente uomini) vennero arrestate, schedate dal ministero dell’Interno, e mandate al confine perché omosessuali.

‘Le stazioni della Via Dolorosa degli Arrusi’ è la storia degli ‘arrusi’. I quarantacinque uomini omosessuali catanesi arrestati e deportati nell’isola di San Domino delle Tremiti.

Non era il paradiso ma era un paradosso

“Il paradosso di San Domino sta tutto qui: è un’isola deserta, ma è anche la loro isola; è una prigione, ma è anche la libertà.”

LGBT+ History Month Italia | gli arrusi Puglia the Puglia Guys for the Big Gay Puglia Guide.

Ci furono femmenelle che piangevano quando venimmo via dalle Tremiti

“Il 28 maggio del 1940 il capo della polizia Bocchini, con il benestare del duce, decide di commutare la pena per i confinati di San Domino in due anni di ammonizione. Il gesto non è dettato da compassione, come chiarisce il documento originale: Da circa un anno sono confinati nell’isola di San Domino di Tremiti cinquantasei pederasti quasi tutti della Provincia di Catania. Detti individui, immuni da precedenti politici, hanno serbato al confino regolare condotta. Si propone la commutazione nei loro riguardi del residuale periodo di confino in ammonizione anche perché nell’isola predetta, dove oltre i capannoni occupati dai detti confinati, esistono altre venti casette coloniche vuote, dovranno essere inviati internandi politici pericolosi.”

“Quasi tutti gli arrusi lasciano l’isola il 7 giugno 1940. Moltissimi altri omosessuali confinati sotto il fascismo hanno scontato la sanzione per intero. I catanesi sono stati molto fortunati. Ma in realtà, in che stato d’animo erano? Il problema è interessante, anche perché abbiamo due versioni contrapposte. Da una parte, come sappiamo, Mario Magri: Quando scoppiò la guerra furono tutti graziati e partirono inneggiando al capo del governo e mai voci più argentine acclamarono il suo nome e cantarono le lodi in suo onore. Dall’altra, Peppinella: In fondo… si stava meglio là che qua: ai tempi miei se eri femmenella non potevi manco uscire fuori di casa: non ti potevi far notare, sennò la questura ti arrestava… Ci furono femmenelle che piangevano quando venimmo via dalle Tremiti!”

LGBT+ History Month Italia | gli arrusi Puglia the Puglia Guys for the Big Gay Puglia Guide.

“Il paradosso di San Domino sta tutto qui: è un’isola deserta, ma è anche la loro isola; è una prigione, ma è anche la libertà. Gli omosessuali erano rassegnati, spiega Aldo (e anche Lucia e Salvatore usano lo stesso aggettivo): Sapevano che non era giusta la pena che dovevano scontare, ma era il fascismo. Evadono come possono: chiedono il permesso di corrispondere con parenti (concesso!) e amici (negato!), e scrivono e fanno scrivere cataste di suppliche e ricorsi per andarsene. Però alcuni, come racconta Peppinella, al momento della partenza scoppieranno a piangere: In fondo… si stava meglio là che qua: ai tempi miei se eri femmenella non potevi manco uscire fuori di casa: non ti potevi far notare, sennò la questura ti arrestava–sull’isola invece la frittata ormai era fatta. Non che qualcuno di loro abbia mai provato, dopo la liberazione, a inventarsi un’altra San Domino da qualche parte. Gli arrusi e i loro amici–come la stragrande maggioranza degli esseri umani–sono animali sociali: colgono ogni occasione per scappare a San Nicola, arida e congestionata; e appena possibile torneranno nelle loro città natali, dove non li aspetta certo il paradiso. L’esperienza del confino (per non parlare di ciò che lo precede: l’arresto, il carcere) rimane tanto violenta e punitiva da togliere a chiunque la tentazione di considerarla «una vacanza». Ma nasconderne gli aspetti più sorridenti sarebbe falsare le carte. Occorre raccontarne anche le contraddizioni.”

— La città e l’isola: Omosessuali al confino nell’Italia fascista by Gianfranco Goretti, Tommaso Giartosio


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